Michele Arena nasce a Tropea, nell’anno 1987. Da subito i genitori ne intuiscono il precoce talento musicale, motivo per cui lo fanno avvicinare alla musica, prima presso la scuola Comunale, e poi al Conservatorio di Vibo Valentia dove, già dall’età di 11 anni, inizia lo studio dell’oboe.
Parallelamente al suo percorso di crescita virtuosistica e musicale, il giovanissimo Michele Arena si avvicina spontaneamente all’arte dell’armonia, imparandone i principi base da autodidatta. A soli 13 anni entra nella classe di Composizione dello stesso Conservatorio. A 17 si diploma col massimo dei voti in Oboe. Prosegue il percorso accademico oboistico presso il Conservatorio di Milano, dove si perfeziona nell’ambito del biennio di secondo livello. Qualche anno dopo, termina gli studi accademici ottenendo, col massimo dei voti, la laurea di primo e secondo livello in Composizione oltre al Diploma Accademico di Secondo Livello per l’insegnamento dell’oboe col massimo dei voti e la lode.
A 22 anni pubblica il primo cd al mondo per oboe e fisarmonica “Edupatès, la sensualità della musica”, recensito da “Il Quotidiano del Sud” e il primo metodo didattico pensato per la nuova riforma dei Conservatori “Metodo propedeutico per lo studio dell’oboe”. Nel 2022 è uscito il cd “Convergence(s)” con sue musiche originali elettroacustiche edito dalla Da Vinci Publishing. La parte elettronica è stata curata dal compositore Leo Cicala.
Ha pubblicato diverse composizioni ed ha all’attivo numerosi brani eseguiti in prima assoluta. Ha vinto diversi concorsi per composizione (Perusia Harmonica, Great Music Event, Città di Stresa, Apulia Metropolitan Contest) e il suo brano per voce narrante e orchestra “Il mio nome è nessuno”, di cui ha scritto testo e musica, è stato vincitore della Call for Score della SIMC (società Italiana di Musica Contemporanea) sul tema dello sfruttamento minorile ed eseguita a Biella dal Conservatorio di Novara.
Tra le numerose esperienze musicali e i luoghi prestigiosi in cui si è esibito vanno citati quelli con artisti di calibro internazionale come Riccardo Muti su RaiUno, Nicola Piovani al Roccella Jazz Festival, Teatro greco di Taormina, Teatro Verdi di Genova, Basilica di San Pietro, Teatro Rendano di Cosenza
Poco dopo aver eseguito il brano “Le Api” di Antonino Pasculli, celebre per la difficoltà tecnica e per la capacità di applicare la tecnica della respirazione circolare, viene annoverato tra i pochi oboisti al mondo capaci di eseguire questo brano estremamente difficile.
Ha pubblicato per diverse etichette (WIP, Phasar, Kronos): Frammenti a corda, due episodi musicali per quartetto d’archi e Rapsodia per quattro chitarre, Ritratto di un viaggiatore solitario, ispirato al quadro di Caspar David Friedrich Viandante sul mare di nebbia, Birds (brano commissionato da Brutium Flute Ensemble e vincitore del concorso internazionale Apulia Metropolitan Contest), Osìris (commissionato dal clarinettista Antonino Serratore e vincitore del XXXIV Concorso Internazionale “Città di Stresa”), Kalavrìa, per ottavino solo Contemporary Times, per quartetto di percussioni a tastiera, Dàidalos, per violino solo, Blue Sonata, per trombone e pianoforte.
Poco prima di terminare gli studi in composizione, alla ricerca di nuovi modi di scrivere musica che avessero continuità col passato, ha ideato ha scritto Il fiore di Echìnos, opera in due scene per narratore e orchestra.
Appassionato di analisi e musicologia, ha condotto degli studi sui madrigali di Monteverdi su versi del Petrarca di cui ha pubblicato un saggio dal titolo L’impronta petrarchesca nei madrigali di Monteverdi e Patterns ritmici nella letteratura del ‘900 editi da Edizioni Krònos. Anche se principalmente la sua estetica riflette lo stile contemporaneo, gli vengono spesso commissionate composizioni di musica applicata, pop e jazz. Ha infatti composto una sinfonia cinematografica dal titolo The Dawn of the New World, la colonna sonora del cortometraggio Scilla la ninfa in gara al David di Donatello 2023 e dei brani pop per le etichette Sounds & Visions e Flipper s.r.l.